Oratorio di San Sebastiano
Oratorio di San Sebastiano
Scheda
Nome | Descrizione |
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Indirizzo | Via Luigi Porta, 4 |
Modalità di accesso | L'acceso esterno è libero ma quello interno è circoscritto alle funzioni |
L’Oratorio di S. Sebastiano è una costruzione di epoca seicentesca, come risulta da parecchi testamenti di quegli anni con i quali venivano lasciati beni e censi per il suddetto Oratorio da parte di donatori con la condizione di essere ivi sepolti, anche se si ignora la data esatta della sua edificazione.
L’Arciprete Urbano del Carretto lo cita nello “Stato delle anime, chiese ed oratori, ecc….di Ponti” del 4 ottobre 1692. La chiesa si presenta all’interno con una volta a botte imbiancata, divisa con fasce in settori con unghie dalle parti. Vi sono due altari costruiti nel 1709 dedicati, il primo (altar maggiore) a San Sebastiano, Patrono di Ponti; ed il secondo (posto contro il fianco sinistro dell’edificio) alla Madonna e a S. Carlo.
L’Oratorio era affidato alla Compagnia dei Disciplinanti, sotto la Regola di S. Carlo. I Disciplinanti avevano come divisa una cappa bianca con cordone alla cintola. Ai Disciplinanti era stata concessa da Papa Clemente XIII nel 1762 l’Indulgenza Plenaria, nel giorno di san Sebastiano, per tutti i confratelli e consorelle della Compagnia contriti, confessati e comunicati. L’Oratorio è servito, fino alla costruzione dell’adiacente chiesa di Nostra Signora Assunta, quale chiesa succursale della parrocchiale situata in prossimità del Castello sulla sommità di Ponti, scomoda per gli abitanti del borgo.
Uno studio del Centro Interuniversitario di Storia Territoriale “Goffredo Casalis” sostiene che la locazione dell’Oratorio di San Sebastiano, piuttosto lontano dalla parrocchia e dal castello, sia un forte indizio di autonomia dai Del Carretto. A fianco della facciata che presenta due affreschi (uno rappresentante S. Sebastiano alla colonna) e alcune decorazioni in stucco, probabilmente sempre del 1700, è posto un campanile di ridotte dimensioni, con due campane di cui la maggiore, fusa nel 1863 dai fratelli Barigozzi di Milano, donata dal Comune.
Nel 2000 l’Oratorio è stato oggetto di un importante restauro di tutta la parte esterna e del tetto, grazie al Contributo del Gal Borba II. Dall’aprile 1943, fino al giorno dell’Armistizio, con il permesso dell’Ordinario Diocesano, l’Oratorio fu occupato per essere adibito a deposito di materiale ospedaliero per conto dell’ospedale della Chiappella di Genova. Il 22 dicembre 1945 partirono gli Arditi e arrivò a Ponti un Reparto della Divisione San Marco che, nonostante le rimostranze del Parroco, pretesero di adibire a stalla la chiesa di S. Sebastiano. Dopo pochi giorni i cavalli vennero rimossi perché, per intervento di Mons. Vescovo, il Generale Farina da Altare venne di persona per far sgomberare la chiesa. La maggior parte dei cavalli (circa 70) morì a causa della rogna che li colpì.
L'oratorio funge da cappella per le celebrazioni dei mesi invernali.